Sensualità

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Credo che la sensualità prescinda dall’estetica, perché trovo che appartenga più alla sfera delle sensazioni e delle emozioni. Un pensiero, un odore, l’ascolto di una voce, uno sguardo, un lieve sorriso, ma anche tanto altro possono indurci a provare sensualità e quindi desiderio.

La sensualità poco ha a che fare con l’esteriorità, ma è l’espressione più intima del proprio essere, un accenno discreto della propria essenza. A questo proposito voglio citare Rita Martinelli Secci che con i suoi versi sul tema, sa cogliere e portare alla luce profondità abissali.

Nell'incavo del collo
nell'ansa di un seno
Lungo il tornito di un arto
Nell'angolo curvo della spalla
O l'interno di un gomito
D'un capo riverso come morto
nel cavo d'una mano, accolto.
Nel perdersi in sguardi ambigui
Vogliosi.
Di anime che si bramano.
Di corpi che si disfano
in unica molecola si fondono
e confondo e mescolano.
Mugolii e gorgoglii interiori amplificati
come eco in cerchi concentrici si spande.
Nella statuaria immobilità
Sgorga in zampilli argentei
e d'arabeschi ricami di fili sottili
in trama ed ordito, intesse la carne
che a fiumi divora e
perfidamente
nel rimembrar
lascia orma.

Rita Martinelli Secci


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