Robert Doisneau

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“La bellezza, per commuovere, deve essere effimera” dice Robert Doisneau autore di questa splendida fotografia.

Ciò che però mi ha colpito in quest’immagine, non è la bellezza della coppia che nel gesto di cui si rendono protagonisti rappresentano un grande senso di pienezza, ma i volti delle persone in secondo piano. Le loro espressioni sono distratte e indifferenti all’atto d’amore che vicino a loro si sta consumando; essi appaiono grigi in una foto in bianco e nero carica di colore, dove gli innamorati sembrano fuori luogo rispetto al contesto che li circonda, mentre invece secondo me, sono proprio loro a delineare una “normalità” che appare dimenticata dalla quotidianità che tende tutti noi a farci dimenticare le cose belle della vita. Mi riporta a una frase di Alex Zanardi che dice: “Invece di pensare a ciò che non puoi fare per colpa di ciò che non hai, pensa a cosa puoi fare grazie a quello che si ha”, parole che mi hanno fatto riflettere su cosa bisognerebbe apprezzare e godere in questa vita che inevitabilmente ci sfugge e che fatalmente riusciamo a guardare sempre da dietro. Ecco la fotografia in questione descrive tutto questo: c’è chi assapora la bellezza vivendola e chi invece se ne sottrae vedendola andar via, flebilmente, come il battito d’ali di una farfalla.

Un bianco e nero che ti avvolge nel fumo, nei riflessi sulla Senna, nel metallico bagliore della Tour Eiffel. Che ti avvolge in un abbraccio perfetto, in cui c’è tutto: la giovinezza, l’amore, la lussuria, la vecchiaia, l’indolenza, l’innocenza, perché è tutto collegato.

E poi c’è la bellezza che secondo Dostoevskij, salverà il mondo.

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