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Letizia Battaglia è stata una dei grandi fotografi italiani donna. Nata nel 1935 a Palermo, è scomparsa il 13 aprile 2022. È stata una fotoreporter conosciuta per aver raccontato la sua città, Palermo e la sua Sicilia, dilaniata da episodi di mafia. Ma non solo.
Ha sempre voluto usare la sua fotografia per fini non solo documentaristici, ma anche sociali: per portare all’attenzione pubblica il degrado e le condizioni degli ultimi: i bambini dei quartieri emarginati, le donne, i poveri in genere. Una donna fotografa coraggiosa, che ha fatto dell’impegno sociale il tratto distintivo non solo della sua fotografia ma anche della sua vita.
La fotografia di Letizia Battaglia è stata costantemente orientata alla ricerca della verità. Le sue immagini sono molto forti, spesso strazianti, ma documentano criticamente la Palermo degli anni Ottanta e Novanta. Per questo venne definita la “fotografa della Mafia”.
“La fotografa della mafia …. e che vuol dire? Solo perché ho fotografato quattro morti ammazzati, quattro mafiosi, quattro politici corrotti. Non è questo. Era l’impegno, io sono una persona antimafia, sono una che crede nella giustizia non necessariamente quella legale. Credo nella giustizia umana, assolutamente. Divina no, perché non ci credo al divino. Fotografa della mafia è una banalità, una sciocchezza”.
Nelle fotografie di Letizia Battaglia la scelta del bianco e nero è funzionale, per far prevalere il contenuto alla forma.
Il bianco e nero domina tutta la sua opera, così come un altro aspetto tecnico che è la totale mancanza di teleobiettivo, ritenuto dalla fotografa uno stratagemma per rimanere lontani dai soggetti che si vogliono raccontare. Quindi l’essenza stilistica di Letizia Battaglia: foto bianco e nero, ed il più vicino possibile. “Mi è capitato di fare fotografie a colori, ma poi le ho messe via. Ogni tanto arriva qualcosa. Non c’entra niente con me. Perché forse io sono un poco drammatica. Il colore banalizza, il bianco e nero ti permette di vedere cose che il colore non rivela. Pensa a un fiore, a colori ti sembra di una stupidità enorme e invece in bianco e nero acquista una sua autonomia, una sua autorevolezza che mi commuove di più”.
Questo articolo è stato ripreso da Reflex-Mania:





